Descrizione
Il Sistema, nato nel 2001, coinvolge sette Comuni dell’Ovest Vicentino (Arzignano, Castelgomberto, Montebello, Montecchio Maggiore, Montorso, Trissino e Zermeghedo) con l’obiettivo di ottimizzare la gestione del patrimonio archeologico e naturalistico del territorio.
Sistema museale
Il Sistema Museale Agno-Chiampo nasce nel 2001 dalla volontà di sette comuni (Montecchio Maggiore, Arzignano, Trissino, Castelgomberto, Montebello, Montorso e Zermeghedo).
LE MOTIVAZIONI DI UNA SCELTA
La creazione di un Sistema Museale, inoltre, evita l’istituzione di nuovi musei e la conseguente dispersione delle risorse in tante piccole realtà di difficilissima gestione, inevitabilmente incapaci di fornire servizi qualitativamente soddisfacenti. Pone invece un unico Museo al servizio di un più ampio territorio assicurando professionalità, qualità gestionale e continuità del servizio.
LA NASCITA DEL SISTEMA MUSEALE
Il progetto per la costituzione del Sistema Museale fu presentato dalla Soprintendenza Archeologica per il Veneto ai Sindaci dei Comuni di Arzignano, Montecchio Maggiore e Castelgomberto nel febbraio del 1997, incontrando una buona disponibilità da parte degli interlocutori. Dopo una lunga pausa, nell’anno 2000 vi fu una intensa ripresa dell’attività, grazie anche alla fattiva collaborazione della Soprintendenza e della Direzione del Museo di Montecchio Maggiore. Si arrivò così nel 2001 alla definizione di una convenzione che stabiliva le modalità di co-gestione del Sistema da parte dei comuni aderenti, che nel frattempo erano diventati sette. Si erano aggiunti, infatti, nel corso del 2000 i Comuni di Montebello e Trissino prima e i Comuni di Montorso e Zermeghedo poi. Si convenne di individuare la struttura museale del sistema nel Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore, che già accoglieva materiale archeologico, paleontologico e naturalistico del territorio. Per garantire un’effettiva integrazione con il territorio si è disposta l’attivazione, in ciascun comune afferente, di uno spazio culturale locale con funzione prevalentemente didattica e la realizzazione di percorsi attrezzati perla valorizzazione e la fruizione dei siti dotati di valenza storico archeologica e/o naturalistica. Non si sono quindi accentrate tutte le risorse presso un’unica sede: al contrario, è stata creata una struttura capace di servire, anche localmente, un bacino di utenza ben più ampio di un singolo comune. La convenzione venne ufficialmente approvata e dal mese di luglio del 2001 il Sistema Mussale Agno-Chiampo è diventato operativo. Attualmente fanno parte del Sistema sette Comuni, con un bacino di utenza di circa 66.000 abitanti, e sta prospettando la possibilità che altri Comuni aderiscano, rafforzando il gruppo iniziale.
La struttura
(centro servizi e sedi locali)
STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE
Il Sistema ha un’organizzazione a due livelli:
1) un Museo con funzione espositiva e di centro servizi e coordinamento per l’intero sistema;
2) una serie di Servizi Museali Locali, uno per ciascuno dei Comuni aderenti.
IL MUSEO “GIUSEPPE ZANNATO”
Il Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore è deputato a sede espositiva comune e centro operativo e di servizi. E’ incaricato della progettazione e del coordinamento delle attività di conservazione e valorizzazione e delle iniziative rivolte al pubblico. In particolare, programma e gestisce tutta l’attività che si svolge nelle sedi locali, organizza le visite guidate e i laboratori didattici per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori.
Il Museo ha anche il compito di promuovere lo studio e la valorizzazione dei siti e dei materiali di interesse storico-archeologico e naturalistico.
Nelle sale del Museo sono esposte collezioni che comprendono notevoli reperti archeologici, paleontologici, mineralogici, ornitologici, nonché alcuni legati alla storia risorgimentale. I materiali paleontologici sono costituiti da significative faune fossili di molluschi, coralli, echinoidi e crostacei per lo più provenienti dai ricchi e famosi giacimenti fossiliferi di età Oligocenica di SS. Trinità, di Monteviale e di Castelgomberto. Dal 1983, inoltre, è stato impegno dell’Amministrazione Comunale di avviare, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per il Veneto, l’allestimento di nuove salec ome quella dedicata ai Crostacei fossili del Veneto, ai materiali scoperti nella necropoli tardo-romana di Carpane presso Alte Ceccato e quella dedicata alle Gemme e Pietre dure del Vicentino.
SERVIZI MUSEALI LOCALI
I Servizi Museali Locali sono spazi fisici, messi a disposizione dai Comuni aderenti, nei qualisi svolgono le attività decentrate del Sistema, e cioè:
– attività di didattica museale e altre attività culturali, secondo un programma e un calendario preventivamente concordato;
– esposizioni temporanee, programmate con la Soprintendenza Archeologica per il Veneto per quanto di specifica competenza, di materiali conservati presso il Museo Centro Servizi, per consentirne una più completa fruizione pubblica;
– fornitura di materiali informativi (stampati, tabelle, cd-rom o altro) relativi al patrimonio culturale locale, per consentire un approccio più consapevole alla conoscenza delle risorse culturali del territorio e delle collezioni conservate presso il Museo Centro Servizi.
Il Museo “G. Zannato”
(sede espositiva comune)
Il Museo, attorno a cui ruota da tempo una vivace attività scientifica e divulgativa, è stato fondato con intento didattico nel 1922 da Giuseppe Zannato, che ne fu il primo Conservatore. E’ situato all’interno di Villa Lorenzoni, una splendida villa ottocentesca e riunisce significative collezioni archeologiche, paleontologiche, mineralogiche e ornitologiche.
L’attuale percorso espositivo del Museo si articola in quattro settori:
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE
Il settore archeologico si compone di due sale dedicate ai ritrovamenti di età protostorica tra Agno e Chiampo (XIII – XI sec. a.C. / VII – I sec. a.C.), una sala relativa alla necropoli tardo-romana di Carpane, (III – IV sec. d. C.) ed una sala di reperti di epoca longobarda.
Nelle prime due sale sono esposti ireperti provenienti dall’insediamento di Montecchio Maggiore, località Colombara (soprattutto materiale ceramico risalente all’età del bronzo e all’età del ferro); gli oggetti rinvenuti nella struttura abitativa e nelle sepolture in Località Castelli, sempre a Montecchio Maggiore, databili tra il VI e il V sec. a.C. (oggetti di ornamento personale, tra cui un bell’esemplare di pettine di osso, vasellame, rinvenuto anche all’interno di cassoni lignei quale corredo alle sepolture, e utensili, tra cui un’immanicatura di un corno di cervo, oltre a ciottoli usati forse per riscaldamento). Sono esposti anche i reperti ritrovati a Trissino, durante lo scavo archeologico sul Colle dell’Angelo, all’interno dell’area cimiteriale ,dal quale è emerso un insediamento risalente all’età del Ferro (V – I sec. a.C.).
Il villaggio era formato da numerose abitazioni e case-laboratorio a pianta quadrangolare, semincassate nella roccia di tufo, alcune con un piano superiore in legno, e da altri piccoli ambienti, destinati a magazzino, dispensa, deposito attrezzi e ricovero per animali.
Sono stati ritrovati manufatti in ceramica lavorata al tornio e oggetti in bronzo e ferro, databili tra la seconda metà del V e la prima metà del IV sec. a.C. Nella sala dedicata alla necropoli di Carpane (Montecchio Maggiore) è esposto il materiale rinvenuto nelle oltre quaranta tombe a inumazione, databili grosso modo tra il 350 ed il 400 d.C., soprattutto manufatti di corredo, tra cui oggetti di abbigliamento e di ornamento personale (fibbie di cintura, braccialetti e anelli in bronzo, collane in pasta vitrea) e di uso comune come bicchieri, brocche e ciotole in terra cotta o bottiglie in vetro; si sono rinvenute anche lucerne e monete. Ulteriori indagini nell’area potranno appurare se la scoperta sia in relazione o meno con il tracciato della Via Postumia che collegava Genova con Aquileia.
Il materiale raccolto è di notevole importanza perché fornisce informazioni assai utili di un periodo storico caratterizzato dalla scarsità di reperti rinvenuti.
La Sala archeologica accoglie anche alcuni significativi reperti frutto di raccolta di superficie che attestano una frequentazione abbastanza diffusa del territorio in epoca romana. Interessanti sono una lucerna in bronzo configurata e unastatuina sempre in bronzo di Minerva proveniente dalla localitàCampestrini, che testimoniano la circolazione nella vallata tra il I eII sec. d.C. di manufatti di un certo pregio di produzione non locale. I reperti archeologici del IV sec. d.C. sono dati da un consistente ripostiglio di monete bronzeeprovenienti dalla località S. Giacomo.
Le testimonianze di epoca longobarda provengono soprattutto dalle sepolture, rinvenute a Montecchio Maggiore, Arzignano e Castelgomberto, inquadrabili cronologicamente nell’arco del VII sec. d.C. Sono esposticorredi funebri, comprendenti oggettitipici dell’armatura del guerriero longobardo, come la spatha (lunga spada in ferro adoppio taglio) e lo scramasax (sorta di sciabola), elementi in ferro e in bronzo di guarnizione della cintura di sospensione delle armi, armille (braccialetti) in bronzo e alcuni attrezzi artigianali.
LA SEZIONE DEI FOSSILI
Nella sala dei crostacei fossili del Veneto, sono esposti oltre 100 granchi fossili provenienti dalla rocce terziarie del Veneto ed in particolare del Vicentino.
Si tratta di esemplari spesso perfettamente conservati, preparati con meticolosa cura e valorizzati a livello scientifico a mezzo di didascalie esplicative e pannelli illustrativi. Consentono di ricostruire l’ambiente di vita di questo gruppo di organismi a partire da 50 milioni di anni fa.
Fra i crostacei esposti meritano particolare attenzione l’elegante “Lophoranina marestiana” che probabilmente viveva in ambienti fangosi che le assicuravano cibo e difesa dai predatori e il “Periacanthus horridus”, il cui carapace contornato da digitazioni spinose consentiva una perfetta mimetizzazione con la vegetazione sottomarina. Di particolare bellezza è anche il “Titanocarcinus aculeatus”, ornato di centinaia di aculei.
LA SEZIONE DELLE GEMME
La sala gemmologica rappresenta un significativo esempio di esposizione tematica: vi sono raccolte oltre 300 gemme e pietre dure provenienti dal territorio vicentino.
Si conservano bellissimi campioni sfaccettati di Zircone, provenienti da Fosse di Novale (Valdagno), di Olivina, dalla tonalità verde lucente, presente nei basalti del Vicentino e di Johannsenite, inosilicato piuttosto raro dalle tonalità verdi-brune, provenienti dal Monte Civillina (Recoaro).
Altre rarità sono: il Quarzo rosso di Campogrosso che richiama il noto “Giacinto di Compostella”; la Brucite dalla bellissima tinta verde-azzurra; i Calcedoni enidri, che c onservano al loro interno una goccia mobile di acqua fossile. Le forme dei campioni esposti sono molteplici: rotonde, a goccia, ovale, ottagonale, quadrate, a cuore e a forme non strettamente geometriche chiamate “forme fantasia”.
LA SEZIONE DELLE ARMI
Questa nuova sezione, inaugurata il 29 maggio 2004, è dedicata ai reperti storici riguardanti le due Guerre Mondiali. Nelle tre sale dell’ultimo piano di Villa Lorenzoni sono custoditi tesori preziosi, come tre lucidi fucili risalenti alla Terza guerra d’Indipendenza e tre splendide divise, due delle quali del grado di ufficiale.
Nell’esposizione ci sono una quindicina di manichini vestiti con le divise dei vari periodi storici (le guerre d’indipendenza, le guerre mondiali e la Milizia fascista), e le divise degli stranieri occupanti (austriaci, tedeschi, inglesi e americani). Sono esposte anche bombe, elmetti e armi, tra cui spicca una mitragliatrice nel 1967 rinvenuta sull’Adamello. A concludere l’esposizione una raccolta di monete d’epoca e una divisa da volontaria donata dalla Croce Rossa, oltre a 28 attestati di medaglie al valore militare consegnate ad altrettanti montecchiani durante i due conflitti mondiali.
Per Saperne di più:
Sistema Museale Agno-Chiampo
Villa Lorenzoni, Piazza Marconi, 15 – Montecchio Maggiore (VI) –
Tel. 0444/492565 – E-mail: museo@comune.montecchio-maggiore.vi.it
Orario di apertura:
venerdì 9.00 – 12.30
sabato 9.00 – 12.30 / 15.00 – 18.30;
domenica 9.30 – 12.30 / 15.00 – 18.30.
Inoltre il Museo è aperto nelle maggiori festività (telefonare per conferma) e su appuntamento per gruppi o scolaresche, per attività didattiche o di ricerca.