Descrizione
PREFAZIONE E BREVE INTRODUZIONE
“ACQUA SORGIVA”
Un continuo andirivieni di persone percorre quotidianamente la pista ciclo-pedonabile di Trissino: paesani e limitrofi, genitori e figli, mamme e bimbi, podisti e ciclisti di tutte le età ed il percorrere la viabile è accompagnato sovente dai saluti e da una chiacchiera.
In questa cornice tutto assume un aspetto diverso: sembra di stare in sintonia col creato dimenticando, per un attimo, i problemi quotidiani.
Si ha modo di osservare la natura: una flora di straordinaria bellezza che muta con le stagioni e la fauna acquatica ricca di pesci, mammiferi e uccelli migratori diventati stanziali.
In questo “andare”, si è formato un patto tra uomo e natura, un’oasi di tranquillità e rispetto.
A tenere unito questo magico equilibrio è l’acqua che scorre nell’alveo del torrente Agno-Guà e ci accompagna per tutto il tragitto con una costante melodia di suoni che proviene dagli anfratti, dai mulinelli e aumenta di tono nelle briglie quando cade e poi risale.
“Vorrei essere limpido come l’acqua sorgiva che scorre e leviga il sasso” (Anonimo).
Una visione poetica che vuole concretizzarsi artisticamente nella materia dando vita ad un ambizioso progetto scultoreo per esprimere la bellezza, la tutela del patrimonio, l’acqua simbolo di vita, col tema “tra uomo e natura”, concetti eternizzati su cinque distinti monoliti in pietra tenera di Vicenza che sono stati scolpiti e levigati in loco da mani sapienti di apprezzati scultori, che qui nominiamo:
Calearo Michele, Cicero Cristina, Chierici Francesco, Orso Fabio e Vencato Giampietro,
Le cinque opere, proprio per la loro specificità e ubicazione, sono patrimonio di tutti, costituiscono un lascito artistico-culturale alle generazioni presenti e future, sono linfa vitale per alimentare le coscienze, con la speranza che il rispetto per il “bene comune” possa essere mantenuto e preservato anche da qualsiasi incivile volontà.
Il progetto artistico denominato “Trissino Agno-Gua’ d'Arte 2024” ha previsto l’allestimento dello “spazio espositivo” nella fascia di terreno sull’argine destro del Torrente Agno-Gua’, a ridosso della pista ciclabile, nel tratto adiacente al Ponte Nord di Trissino (per S. Rocco); si è ornata quindi quell'area con alcune opere d’arte che destano curiosità e ammirazione nel passante, lo inducano a fermarsi un momento ed apprezzare la maestria di alcuni artisti (nella sorpresa di quel che può nascere da un semplice blocco di pietra lavorato da mani sapienti).
L’allestimento manterrà poi un carattere di mostra permanente.
E’ da segnalare che il Comune di Trissino ha patrocinato l’evento, unitamente alla Fondazione Casa della Gioventù di Trissino, Ente accreditato presso l’albo istituito dalla Regione Veneto per gli ambiti dell’Obbligo Formativo, della Formazione Superiore e della Formazione Continua, per l’ambito Orientamento e – dal marzo 2017 – Ente accreditato anche per i Servizi al Lavoro, e alla Pro Loco APS locale.
Lo scenario come anzidetto è costituito dalla sponda destra del Fiume Agno-Guà.
Il corso d’acqua si forma ai piedi del gruppo del Carega, in Comune di Recoaro Terme e scorre nella omonima valle per circa 25 Km raccogliendo gli apporti di torrenti e rii laterali alcuni dei quali di discreta portata (T. Rotolon, T. Torrazzo, T. Creme). Una volta uscito dalla Valle dell'Agno il torrente omonimo si allarga nella pianura scorrendo su di un materasso alluvionale di potenza crescente.
Nella parte planiziale il torrente riceve gli apporti del T. Restena, T. Arpega e del T. Togna dopo la confluenza con il rio Acquetta. Attraversa la valle omonima bagnando i centri di Recoaro, Valdagno, Cornedo Vicentino, Brogliano, Trissino e presso Tezze di Arzignano si unisce al torrente Restena per formare il Guà.
Quest’ultimo nasce dalla confluenza dei torrenti Agno e Restena presso Tezze di Arzignano, scorre quindi nelle campagne a ovest dei Colli Berici, bagnando, tra l'altro, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Zermeghedo, Montebello Vicentino, Sarego e Lonigo.
Dopo Bagnolo di Lonigo entra nella provincia di Verona e lambisce Zimella, Cologna Veneta, Pressana e Roveredo di Guà. Passa quindi per la provincia di Padova e, in corrispondenza di Borgo Frassine di Montagnana, le sue acque vengono incanalate nel fiume Frassine, di origine artificiale e di lì sul fiume Brenta, a poca distanza dal mare Adriatico.
Grazie a questa qualità e al paesaggio ai margini del corso d’acqua si è valorizzato uno scenario ove il progetto “Trissino Agno-Guà d'Arte 2024” vale come nuova vitalità tra arte, relax e cultura e costituisce di fatto una “start up” nel suo genere.
Si ringrazia quanti hanno in qualche modo contribuito economicamente a sponsorizzare la manifestazione e tra questi il Consorzio Acque del Chiampo S.p.A.
TITOLO DELL’OPERA
“CHE STORIA ME CÓNTITO”
di Fabio Orso
Tutte le nostre azioni, lasciano un segno. Diventano parte della nostra storia e creano ricordi nelle storie di coloro che le contemplano.
L’uomo, fin dalle sue origini, ha raccontato sulla pietra le proprie imprese, tramandando usi e tradizioni fino ai nostri giorni.
Abbiamo ereditato questi saperi per tramandarli a nostra volta.
Anche l’uso della lingua veneta, la lingua dei nostri avi, è per me una conoscenza da trasmettere a chi viene dopo di noi. Per questo motivo il titolo dell’opera “Che storia me cóntito” è stato pensato in dialetto veneto, con la volontà di stimolare curiosità e ricerca in chi la osserverà!
I quattro personaggi scolpiti attingono alla favola dei fratelli Grimm “I musicanti di Brema” (1812-1822) dove un Asino, un cane, un gatto e un gallo, nella loro diversità di specie, dopo essere scampati da morte certa, si rimettono in gioco e insieme ottengono la rivalsa sull’uomo. Il lavoro di squadra insegna a non arrendersi davanti alle difficoltà, a rispettare i compagni e a fare delle proprie diversità un punto di forza.
Le creazioni artistiche stimolano l’interpretazione e danno origine alle più svariate riflessioni....che è lo stesso processo che spero susciti in voi osservando questa opera!